Piazzale Trento e Fonte del leone

Prolungamento naturale della piazza è la via Collegiata con l’attiguo piazzale in terra che l’affianca, cioè il Piazzale Trento.

Qui fino ad oltre la metà del secolo XIX c’era tutto uno scoscendimento in parte terrazzato ad orti ed in parte invaso da sterpaglie e rovi. Fu sistemato così come ora lo si vede ad iniziare dal 1880, quando fu fatto un grande sterro e fu costruito il possente muraglione in mattoni in cotto che ora lo delimita e sostiene la strada soprastante.
Ci vollero diversi anni prima che la sistemazione venisse completata. Il piazzale col suo grande muraglione costituisce quasi il completamento della piazza del paese ed anche l’automobilista più frettoloso che lo attraversa non può non gettare l’occhio sul rosso semicerchio su cui spicca la caratteristica teoria di croci di S. Andrea, intervallate da bianche colonnine e pilastri pur essi in cotto, disegnata dalla ringhiera postavi a protezione.
Il piazzale, che risulta ben livellato, era infatti il luogo di ritrovo di tutti i bocciofili del paese e del circondario Nei tempi passati, specie nel periodo pasquale, vi si praticava anche il gioco de lu totu.
Attualmente lo spiazzo viene utilizzato per concerti, esibizioni di gruppi teatrali, e altre manifestazioni anche culturali.
È notabile, proprio all’inizio del grande spazio semiellittico, verso la piazza, la così detta Fonte del leone, così denominata per le maestose forme del grande leone in cotto rosso che, con aria sorniona, fa la guardia e par che tenga sotto la sua protezione la fontana sottostante, al cui rubinetto, o meglio cannella, una volta, nei tempi passati e più duri, si andava per approvvigionare l’acqua potabile fresca per il pranzo e dove ancor oggi giovani ed anziani vanno a dissetarsi.
Come s’è detto il piazzale, venne realizzato a partire dal 1880 con l’eliminazione degli orti che prima vi erano sul pendio; il muraglione per alcuni anni rimase privo di parapetto alla sommità ed a protezione aveva una semplice staccionata provvisoria di legno. Solo nel 1894, per evitare pericoli ai passanti, si provvide all’ordinazione della caratteristica ringhiera in acciaio fuso, che fu scelta dal catalogo della storica Fonderia delle Cure Francesco Berta di Scandicci – Firenze: l’installazione della ringhiera avvenne poi nel 1895, anno a cui dovrebbe essere fatto risalire anche il leone in cotto che sovrasta la fontana.
Ad ornamento del piazzale, come si vede anche in alcune vecchie fotografie, venne piantata una doppia fila di ippocastani, che poi furono sostituiti da tigli, sempre posti in doppia fila, ridotti infine a fila unica per decessi di piante malate.
Fino a che non si costruì il campo di calcio “Vallonica” alla Madonna delle Pietre, era su questo piazzale che i ragazzi giocavano a pallone e i giocatori dovevano specializzarsi anche nel gioco di sponda contro il muro e nel dribbling degli alberi, quando questi erano in doppia fila. Si assisteva inoltre spesso a liti e screzi fra calciofili e bocciofili per l’uso del piazzale, essendone evidentemente difficile la condivisione per i due giochi.

Nel 2006 la storica ringhiera in acciaio è stata migliorata dal punto di vista della sicurezza mediante l’aggiunta di spessi vetri, con un ben riuscito intervento che fortunatamente ne ha salvato la visuale.

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