La storia

È un piccolo centro che si innalza su un’altura a m 473 s. m. tra la valle del fiume Ete Morto e la valle del Tenna in bella posizione panoramica.
santangelo1La prima parte del nome è un evidente richiamo a San Michele Arcangelo, santo caro ai Longobardi, l’immagine del quale compare sullo stemma comunale; la seconda deriva dalla collocazione di Sant’Angelo nel gastaldato pontano, una sorta di distretto amministrativo costituito dai Longobardi del Ducato di Spoleto.
Intorno alla metà del sec. XI furono costruite le mura e Sant’Angelo assunse l’aspetto di castello che in piccola parte ancor oggi conserva. Dopo un tentativo di costituirsi in libero comune, la città divenne uno dei principali castelli di Fermo del cui territorio fece parte, con alcune interruzioni, fino al periodo napoleonico quando fu compreso nel Dipartimento del Tronto. Nel 1860, al momento della soppressione della provincia fermana, entrò a far parte di quella di Macerata.
Del periodo medievale conserva tratti delle mura castellane ma sono scomparse le porte di accesso alla città.
Panorama invernaleÈ patria del taumaturgo S. Nicola, detto da Tolentino per la sua lunga permanenza nel convento agostiniano di quella città.
In fondo alla piazza principale, poco visibile, s’innalza la chiesa collegiata intitolata a San Salvatore, romanica, eretta nel sec. XII. Recentemente restaurata, presenta l’interno diviso da pilastri in tre navate e conserva la suggestiva cripta, vasta quanto la chiesa, con arconi in laterizio e volte a crociera. Singolare il presbiterio inclinato a sinistra a ricordare, secondo la tradizione, l’inclinazione della testa di Cristo sulla croce. All’interno, sul quarto pilastro di destra, un affresco, forse da attribuire alla cerchia dei Salimbeni di Sanseverino, raffigurante la Madonna con il Bambino.
santangelo2In alto, in un piazzale panoramico, sorge il Convento degli Agostiniani con la chiesa di S. Nicola costruita nella seconda metà del sec. XV sulla preesistente chiesa dedicata a S. Agostino e ristrutturata alla fine del ‘700. All’interno, la Cappella di S. Nicola, affrescata, e pregevoli lavori di intaglio in legno eseguiti nei primi decenni del sec. XVII.
Della casa natale di S. Nicola restano soltanto le fondamenta sopra le quali è stato realizzato un piccolo giardino.
Meta di passeggiate sono la chiesa di S. Maria della Pietà, detta anche delle Pietre, con un elegante portico sorretto da tre colonne, che conserva un pregevole affresco rappresentante la Madonna della Misericordia (sec. XV); il Colle Chiarino con un bel querceto e le Fontanelle, luogo dove, secondo la tradizione, si recava S. Nicola a pregare prima del suo trasferimento a Tolentino.
Iniziativa culturale di rilievo è l’incontro nazionale di poesia e prosa “Città di Sant’Angelo in Pontano” che si tiene ogni due anni.

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